Shopping, Burrobirra e...

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  1. ka†herine
     
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    :Katherine:

    Quella mattina, Katherine si svegliò piuttosto in fretta, facendosi una doccia veloce e truccandosi con rapidità, raggiungendo poi l'armadio e vestendosi, arricciandosi nel mentre i capelli.
    Tutta quella fretta era giustificata dal fatto che fosse in un - terribile - ritardo per l'appuntamento che si erano date e Hogsmeade lei, Sapph - accompagnata da suo fratello.
    Uscì di casa, schioccando un bacio sulla guancia a sua madre, e andò verso Diagon Alley, ricordandosi mentalmente cosa doveva comprare per quell'anno, che ormai sarebbe cominciato tra pochissimi giorni. Sorrise tra sé e sé.
    Quando raggiunse il negozio di Olivander, lì si eran date appuntamento, ringraziò mentalmente il cielo per quella giornata meravigliosa; il cielo era tanto limpido e luminoso, e non c'era una nuvola che deturpasse quella distesa azzurra.

    Raggiunse le sue amiche e Scorpius, salutandoli e sorridendo dolcemente, come era suo solito fare.

    < Allora, che dovete comprare? Io devo passare a prendere una divisa nuova e voglio passare anche a vedere la nuova Nimbus. >

    Disse, notando che faceva veramente caldo; fortunatamente si era vestita piuttosto leggermente, optando per un paio di shorts aderenti - bianchi - e una canotta nera, indossando ai piedi degli stivaletti marroni bassi.




    :James:

    Quella mattina James si era alzato dal suo /adoratissimo/ letto di controvoglia, raggiungendo a stendo la cucina, dove incontrò suo padre, Lily e Albus.
    Inarcò un sopracciglio, chiedendosi cosa stesse succedendo, e suo padre - capendo subito cosa gli passasse per la testa -, gli disse che sarebbe dovuto andare a Hogsmeade, con Lily e Albus, per accompagnarli a comprare le cose.

    Sbuffò sonoramente, trovandosi a camminare con di fianco Lily e Albus, che non facevano altro che fermarsi ogni due per tre.
    Vide un suo gruppo di amici, e lasciò Lily e Albus andare in giro da soli; tanto Albus era piuttosto responsabili, quindi non ci sarebbero stati problemi.

    Si mise a chiacchierare animatamente con i suoi amici e compagni di casata, e raggiunsero i Tre Manici di Scopa, ordinando delle Burrobirre per rinfrescarsi.

    Decisamente meglio.
     
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    :Sapph: Julia Morgan Sapphire Malfoy

    Il suono dei tacchi degli stivali marroni che indossavo scandiva i miei passi con grazia, rimbombando con un piccolo eco per la vie che dal Paiolo Magico conducevano dritte al centro della città di Diagon Alley. Erano le undici di una tranquilla mattinata, ed ero più che decisa a non trascorrerla chiusa nella mia noiosa e stupida stanza a Malfoy's Manor. Non sapevo bene perchè avessimo spostato il giorno degli acquisti a due giorni dopo la serata a casa nostra, ma il mio istinto mi diceva che mi sarei divertita. Eccome se l'avrei fatto.
    Quindi eccomi qui che camminavo accanto a mio fratello, tra i negozi di Diagon Alley, la mia figura voluttuosa stretta in un top arancione brillante che marcava ogni mia curva al punto giusto, ed un paio di jeans comodi, indaco, diretta verso Olivander, luogo dell'appuntamento con Katherine e Summer. Che fossero in ritardo o no non faceva molta differenza, non ero particolarmente impaziente quella mattina, anche se la puntualità faceva guadagnare sempre la mia simpatia. Il sole caldo proiettava le ombre dei passanti sulla strada, e l'atmosfera sarebbe stata quasi fastidiosa se non avessi avuto la giusta compagnia. Sorrisi divertita a quel pensiero, mentre davanti a me improvvisamente attraversò la strada James Sirius Potter che correva a parlare con i suoi amici. Seriamente, la mia giornata da perfetta poteva diventare facilmente terribile grazie a quell'individuo.
    Mi fermai vicino al negozio di Olivander e individuai Katherine da lontano che si avvicinava.
    Poi il mio sguardo si fermò nuovamente su Potter. Speravo che non mi notasse... come minimo iniziavamo a litigare in modo pesante a causa delle numerose frecciatine che ci tiravamo.
    Sospirai, osservando le vetrine di Olivander con fare dissimulatorio, mentre due ragazzi appoggiati accanto all'ingresso mi osservavano senza il minimo ritegno. Per dio, sempre la solita storia!
    Quando Katherine ci raggiunse mi voltai verso di lei e la squadrai da capo a piedi.
    Apperò, stava decisamente bene.
    Iniziò subito a parlare facendo l'elenco delle cose che doveva comprare.
    -Ma una lista della spesa no, eh?... Ciao Kath. Summer non si vede. Probabilmente ci ha mollato, in genere è puntuale.-
    La informai, rivelando i miei pensieri molto facilmente. Di certo non aspettavo che me li chiedessero, eh.
    -Probabilmente ha paura di Scorpius.-
    Ghignai, occhieggiando mio fratello.
     
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  3. -Agos.
     
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    :Scorpius: Scorpius Hyperion Malfoy

    Il suono della mia catena in acciaio, che portavo attaccata vicino il pantalone accompagnava lo stile gotico che avevo scelto per me stamattina:
    Anfibi neri in pelle, jeans nero, e camicia a quadri blu e nera.
    Eravamo appena usciti, erano circa le 11 e mezza ed erano passati pochi giorni dalla serata a casa.
    Sinceramente mi scocciava stare a casa, e poi doveva esserci Summer, motivo in più per uscire.
    Peccato che non si era fatta vedere. Secondo mia sorella aveva paura di me, -Beh. Come darle torto. Si ha sempre paura di avere una figura perfetta come me al proprio fianco.- dissi sorridendo. Anche se non c'era lei, c'erano casini per lei. Che bella giornata. Spero che ci divertiamo, almeno..
     
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  4. ka†herine
     
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    :Katherine:

    Non potè far altro che guardare male il biondino che stava di fianco a lei.

    < Quindi... da dove si comincia? Io direi di andarci a bere una Burrobirra, prima di cominciare a far compere. >

    Disse, sbuffando sonoramente per il caldo insopportabile. Una Burrobirra fresca sarebbe stato l'ideale, per quella giornata afosa. E si sa, Katherine aveva sempre avuto un debole per la Burrobirra e il Firewhiskey.
    Attese il consenso degli altri due, mandando poi un messaggio a Summer, chiedendole che fine abbia fatto.
    Aspetto una risposta della Tassorosso, ma invano, così butto il cellulare dentro la borsa.
    Quel giorno c'erano tantissime persone a Diagon Alley. Molti primini entravano ed uscivano dal negozio di Olivander, con la loro prima bacchetta in mano.
    Si ricordò della prova volta che anche lei andò da Olivender; ci mise un'ora buona a trovare la bacchetta perfetta per lei, ma alla fine, ce l'aveva fatta.
     
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    :Sapph: Julia Morgan Sapphire Malfoy

    Mi trovai subito d'accordo con Katherine, dimenticando che in quel locale ci fosse Potter.
    Annuii meccanicamente, sorridendo.
    -Sì, sarebbe la cosa più giusta da fare.-
    Affermai sincera: mi stavo praticamente sciogliendo.
    Ci diressimo verso il pub ed aprii la porta, entrando per prima ed avanzando con passo sicuro verso il bancone.
    Erano molti i ragazzi di Hogwarts lì presenti, data l'età media della gente seduta ai tavoli o intenta a bere con felicità burrobirra, e quella concentrazione di risate e allegria che in un altro contesto mi avrebbe infastidita.
    Mi accomodai su uno degli sgabelli del bancone ed aspettai che Scorpius e Katherine mi raggiungessero.
    Quando vidi che si erano seduti, accavallai le gambe fasciate dai jeans morbidi e mi voltai verso il barista con uno dei miei sorrisi furbi e accattivanti, cosa che mi fruttò la sua completa e istantanea attenzione nonostante un paio di ragazzi fossero in evidente attesa di ordinare.
    -Tre burrobirra, grazie- dissi con voce quasi cantilenante, melodiosa, e vidi sparire il barista fra bottiglie e bicchieri come se ne andasse della sua stessa vita. Mi voltai a guardare Kath con uno sguardo soddisfatto, facendole un occhiolino.
    Mi voltai indietro e mi accorsi di James, lo guardai due secondi e poi mi rivoltai, arrossendo leggermente.

    :Chazz: Charles "Chazz" Carson (Riddle)

    Martedì mattina e noia mortale.
    Tutti gli studenti di quella maledetta scuola si apprestavano a fare compere, e di certo io e mia sorella non potevamo non farci vedere in giro: sarebbe risultato strano, e dare nell'occhio era l'ultima cosa che volevamo. Eravamo andati a cercare dei nuovi libri di arte oscura, ma uscimmo quasi subito dal Ghirigoro perché lì proprio non se ne parlava di avere un po' di quello che volevo io.
    Cosa volevo? Ah bè, il solito. Horcrux. Fatture. Maledizioni mortali. Horcrux. Magari insieme, che era ancora meglio.
    -Ti va un whisky Incendiario?-
    Domandai a Cruel, distrattamente, mentre camminavamo insieme.
    Sentii la ragazza accanto a me fare un mormorio d'assenso. Mh, perfetto.
    Mi diressi al pub più vicino, vestito abbastanza casual, con i miei jeans preferiti, canotta bianca e chiodo nero, e andai dritto al bancone ad ordinare due whisky, seguito dalla mia sorellina.

    :Cruel: Cruel Astrid Carson (Riddle)

    Eravamo in giro da un po' a cercare libri di potenziamento delle arti oscure, ma non avevamo trovato nulla che potesse esserci venduto liberamente senza il permesso scritto di un Auror.
    Una volta usciti dal Ghirigoro passeggiammo un po': passeggiata durante la quale mi rilassai non poco, perchè ci eravamo allontanati da quella massa schifosa di sudici maghi sudati.
    Improvvisamente, mio fratello parlò, proponendomi un whisky.
    Beh, come rifiutare mai.
    -Mhmh...-
    Mormorai in risposta, allettata all'idea.
    Entrammo in un pub, e ci recammo direttamente al bancone, ignorando i più che cercarono di attirare la nostra attenzione con un saluto.
    In genere non cagavamo il mondo intero.
    Mentre Chazz ordinava posai i gomiti sul tavolo, quasi sovrappensiero. Il mio sguardo freddo era qualcosa di terrificante, me l'avevano sempre detto.
     
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  6. -Agos.
     
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    :Scorpius: Scorpius Hyperion Malfoy

    Eravamo appena arrivati al pub, e la mancata presenza di Summer, e la presenza di altri coglioni di hogwarts stava cominciando a snervarmi.
    Sapph, ordinò tre burrobirre alla sua maniera. Quei poveri ragazzi cadevano sempre ai suoi piedi come dei morti di figa. Manco fosse l'ultima ragazza rimasta al mondo.
    Passò un po' di tempo, giusto il tempo di finire la birra per usare la scusa del non sentirmi bene e di tornarmene a casa.
    -Scusatemi, ma non mi sento bene. Torno a casa.-
    Non era giornata, Summer non doveva mancare all'appuntamento.
     
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  7. ka†herine
     
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    :Katherine:


    Katherine aprì la porta del famosissimo Pub, entrando subito dopo Sapph, e guardando le facce dei presenti, che sedevano sui tavoli in legno; c'erano molti ragazzi di Hogwarts, alcuni li riconobbe e li salutò, con un rapido gesto della mano.
    Andò a sedersi vicino la bionda e le sorrise di rimando, divertita dalla situazione; la bellezza di Sapph faceva quasi sempre colpo, e la cosa non la faceva ne 'rodere' ne altro, anzi.
    Aveva sempre detto che Sapph era la ragazza più bella del gruppo, se non una delle più carine di Hogwarts; con i suoi occhioni glaciali conquistava tutti, e i suoi capelli biondissimi cascavano a pennello, rendendo il suo aspetto angelico.
    Inizio a bere la Burrobirra, sentendosi subito meglio.
    Dopodiché vide Scorpius allontanarsi e lo salutò, accennando un piccolo sorriso. Ma che diavolo gli stava succedendo?
    Era veramente preso da Summer? Da quando Scorpius Hyperion Malfoy provava dei sentimenti? Non se ne capacitava.

    < Secondo te è veramente preso da Sum? >

    Chiese poi all'amica, prendendo un altro sorso di Burrobirra. Si guardò intorno, e vide entrare due ragazzi, piuttosto strani.
    Non li aveva mai visti.

    < Mh, Sapph...chi sono quei due? >


    :James:


    Continuò a bere e chiacchierare con i suoi amici del più e del meno, quando vide una chioma bionda farsi spazio nel locale, con un passo sicuro e delle movenze seducenti.
    Non ci volle molto a capire chi fosse: Sapphire.
    Sorrise malandrino, osservandola, e sorrise ancora dei più, quando la biondina lo fissò e girò subito lo sguardo imbarazzata.
    Interessante.
    Ci pensò parecchio; doveva andare da lei o no?
    Era meglio starsene fermi al proprio posto? L'ultima cosa che voleva fare e farla innervosire.

    Oh, al diavolo.

    Salutò i suoi amici e si diresse al bancone, verso Sapph, e le sorrise sghembo, afferrandogli una ciocca di capelli biondi.

    < Ciao, Sapph. >

    Disse, cominciando a giocherellare con quei fili che parevano d'oro, per la loro lucentezza e colore. E profumava. Tutto era gradevole, in Sapphire.
    Non c'era una cosa che non andasse bene, in lei.
    Ignorò completamente l'amica, Katherine, e continuò a guardare quegli occhi fatti di ghiaccio.
     
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    :Sapph: Julia Morgan Sapphire Malfoy

    Scossi appena il capo, sistemando i capelli lucidi e chiari, e presi con un gesto distratto uno dei lunghi bicchieri che il barista ci aveva poggiato di fronte, sul bancone freddo, guardandomi con aspettativa. Gli rivolsi un altro sorriso, allungando la mano verso la borsa e sfilando 2 galeoni che gli porsi con un gesto fluido.
    -Grazie mille.-
    Dissi solamente, furba, e quello boccheggiò un istante in cerca di risposta, prima di voltarsi verso la coppia che infastidita aspettava di ordinare. Davvero esilarante quello che un bel faccino e tanti desideri repressi potessero fare, riflettei facendo girare appena il bicchiere fra le dita, mentre il liquido ambrato ondeggiava in maniera regolare. Bevvi un sorso, appoggiando le labbra carnose al vetro, e mi rilassai appena contro il basso schienale, lasciando vagare gli occhi sul locale sovraffollato.
    -Penso proprio di sì.-
    Risposi alla prima domanda di Katherine, senza distogliere lo sguardo dai tavoli del locale, mentre sorseggiavo la mia Burrobirra.
    Scorpius mi aveva confessato di essere davvero preso da Summer, e che non era una distrazione come le altre. La cosa mi aveva stupito un po', ma gli credevo... era pur sempre mio fratello, e mi confidava tutto. I gemelli erano sempre stati così.
    Appena entrarono i Carson, li seguii con lo sguardo fino al bancone - dove eravamo seduti noi - e poi mi voltai verso Katherine, che non tardò a domandarmi l'identità dei due.
    Se la descrizione che mi aveva fatto di lui era precisa, allora doveva essere quel ragazzo che aveva visto e di cui mi aveva parlato... e quello per cui ero preoccupata. Dissimulare? Ero sempre stata brava a dissimulare.
    -Charles Carson, e Cruelty Carson. Gemelli, come me e Scorps... solo che noi siam più fighi.-
    Spiegai tranquillamente, facendo un altro sorso di Burrobirra.
    Posai il bicchiere mezzo pieno sul bancone, e mi voltai a guardare Katherine con un sorriso.
    -Perchè me lo chiedi?-
    Domandai, cercando di rincuorarmi: l'aveva riconosciuto o no? Era lui... o no?
    Speravo con tutto il cuore che fosse stata lontana da quei due, facevano paura anche a me.
    Mentre cercavo di tirar fuori qualche parola da Katherine sentii qualcuno sfiorarmi i capelli in carezze che mi lasciarono vagamente basita. Chi si prendeva una confidenza tale da apparirmi alle spalle e...
    Oh, gli bastò parlare.
    James Sirius Potter.
    Quando realizzai che era la sua voce m'irriggidii e mi voltai verso di lui decisamente irritata.
    -... Potter? Da quando ti rivolgi a me con questi toni confidenziali?-
    Domandai, piuttosto sarcastica, prendendo il bicchiere di Burrobirra in mano.
    -Sai, non mi risulta che io ti abbia mai degnato del saluto.-
    Aggiunsi acida, sorseggiando la bevanda.

    :Chazz: Charles "Chazz" Carson (Riddle)

    Mentre sorseggiavo il Whisky mi guardai attorno, riconoscendo un paio di persone. Che non mi sprecai a salutare.
    Naturalmente.
    -Più tardi mi andrebbe un duello. Un po' di esercizio prima di tornare a scuola non guasta mai.-
    Rivelai a mia sorella, con un sorrisino malizioso e carico di sfida.
    Mi divertivo un mondo a saggiare le sue tecniche di magia, avevamo molto da imparare l'uno dall'altra. Era l'unica persona che fosse alla mia altezza in quel campo.
    Mentre guardavo Cruel notai una ragazza graziosa, ben vestita, che mi fissava. Aveva i capelli castani ed era troppo bella per essere una mezzosangue. Quindi non lo era.
    Notai con la coda dell'occhio che quasi subito distolse lo sguardo e si mise a parlare con... uh, la Malfoy.
    Mi limitai ad osservarla ancora un po', incuriosito, poi sorseggiai altro whisky incendiario.

    :Cruel: Cruelty Astrid Carson (Riddle)

    Annuii alla richiesta di mio fratello, sorseggiando il Whisky che avevo ordinato.
    -Sì, va bene.-
    Mi limitai a dire, freddamente.
    Seguii il suo sguardo e mi accorsi che era posato su Katherine nonricordocome. L'amichetta della Malfoy.
    Inarcai un sopracciglio, ma non commentai la situazione: non era da me, e non m'interessava comunque sapere se volesse scoparsela o meno.
    Avevo altre priorità.
     
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  9. ka†herine
     
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    :Katherine:


    Continuò a fissarlo interessata, scrutandolo e cercando di capire chi fosse e dove l'avesse visto.
    Sì, quel viso le risultava incredibilmente familiare, oltre che bello.
    Osservò i capelli scuri come la pece e gli occhi azzurri, e ci ragionò sopra, iniziando a giocherellare con il bicchiere che teneva in mano, bevendo subito dopo un altro sorso di Burrobirra.
    E da li, le venne un flash, ricordando subito dopo chi fosse.
    Ignorando l'atteggiamento di Potter, guardandolo in malo modo, e sussurrò qualcosa all'orecchio dell'amica.

    < Ho capito chi è, Holly. E' il ragazzo fighissimo che ti dicevo ieri. >

    Disse poi, notando che Potter non aveva proprio intenzione di mollarla, così salutò i due e andò a sedersi su un tavolo libero, sorseggiando la sua Burrobirra e rispondendo a qualche messaggio.
    Si stava decisamente annoiando.



    :James:

    James la guardò divertito, sorridendo ancora di più.

    < Da quando arrossisci quando mi guardi, dolcezza. >

    Disse poi, sbruffone come sempre, sedendosi vicino a lei, lasciando il ciuffo di capelli biondi e ordinando una Burrobirra, che cominciò a sorseggiare subito dopo.

    < Come stai, dolcezza? Pronta per tornare a Hogwarts? >

    Chiese, guardandola con fare seducente, e con la voce piuttosto roca.
    Oh, si voleva divertire, decisamente. E Sapphire era capitata proprio a pennello.
     
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    :Sapph: Julia Morgan Sapphire Malfoy

    Quel sorrisetto che metteva su era potenzialmente irritante, ed allo stesso tempo adorabile.
    Comunque alle sue parole mantenni tutta la dignità possibile e gli regalai un'occhiata gelida che nemmeno Lord Voldemort a suo tempo.
    -Se qualcuno ti droga la Burrobirra non è colpa mia.-
    Tanto per fargli intendere che era solo sua impressione. Che erano scherzi dell'immaginazione magari dovuti al troppo pensarmi.
    Di certo non avrei mai ammesso una cosa del genere davanti a lui, fossi stata pazza.
    Katherine si piegò per sussurrarmi quelle parole che mi lasciarono un tantino pensierosa e si allontanò verso un tavolo libero.
    Mi lasciava col deficente? Era pazza?
    Lo vidi sedersi vicino a me e sospirai, ignorandolo, mentre ordinavo un whisky stavolta... sempre col solito fare ammiccante che mi permetteva di avere la precedenza su tutti.
    Ed infatti il mio whisky arrivò subito dopo la Burrobirra di Potter. Iniziai a sorseggiarlo a mia volta, senza parlare.
    Almeno fino a quando non mi parlò nuovamente.
    Averlo a distanza così ravvicinata era una tortura... era bellissimo.
    -Lo sono, e non chiamarmi dolcezza, Potter. Potrei decidere di schiantarti.-
    Mormorai, ostentando un tono scocciato ed altamente freddo.
    Se lui lo trovava divertente, io non lo trovavo per niente. Perchè? Perchè lui giocava, io avrei fatto sul serio. Ci odiavamo, e mi stava bene mandarlo a quel paese e sentirmi realizzata subito dopo..

    :Chazz: Charles "Chazz" Carson (Riddle)

    Mentre sorseggiavo il whisky vidi che la ragazza si staccava dalla Malfoy - probabilmente a causa dell'arrivo di quel cretino di Potter - e si andava a sedere ad un tavolo libero. Interessante. Finii il whisky e lasciai il bicchiere sul bancone, voltandole a gettarle un ennesimo sguardo... ben conscio che Cruel se ne era accorta.
    Mi feci preparare un secondo whisky e mi avvicinai a lei.
    -Vuoi fare una scommessa, tesoro?-
    Domandai con un sorriso sornione, mentre mi rivoltavo verso la ragazzina.
    Feci vagare lo sguardo sulla figura flessuosa, indugiando sul seno e sulle gambe. Un sorrisino mi increspò le labbra. Niente male. Niente male davvero.

    :Cruel: Cruelty Astrid Carson (Riddle)

    La voce fredda e vibrante proveniente da mio fratello alla mia destra mi riportò bruscamente alla realtà, ma mi voltai appena con il busto verso il mio interlocutore, senza movimenti bruschi, le gambe ancora elegantemente accavallate l'una sull'altra e un'espressione rilassata e divertita in viso. Ero talmente concentrata sul mio whisky che sinceramente non gli avevo detto niente. Spogliare con gli occhi le Grifondoro era lecito, purchè non fossero Mezzosangue... per lui.
    Scrutai la ragazza che stava comunque occhieggiando da un po'.
    Mi sfiorai il mento incuriosita con le dita affusolate e nivee, mentre il mio sorriso si allargava appena, più malizioso e divertito.
    -Dipende dalla posta in palio, ovviamente. Cosa ci giochiamo?-
    Risposi con voce leggermente più bassa fissandolo negli occhi in attesa di una risposta.
     
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  11. ka†herine
     
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    :Katherine:

    Continuò a sorseggiare distrattamente la Burrobirra, lanciando occhiate interessata ai due fratelli Carson, che iniziarono a fissarla.
    Katherine, imbarazzata, spostò o sguardo verso Sapph, che conversava animatamente con James Potter. Odioso.
    Voleva passare un tranquillissimo pomeriggio con la sua amica, e invece...


    :James:


    Iniziò a ridere, guardando la bionda.
    Era veramente bellissima. Una di quelle bellezze che non trovavi raramente, che ti rimaneva impressa nella mente per sempre. Una di quelle bellezze tanto eteree e dolci. Anche se lei era tutto il contrario.

    < Quando la smetterai di fare l'acida? Sciogliti un po', Sapphire. >

    Disse subito dopo, con fare provocatorio. Gli piaceva, veramente tanto. Gli piaceva tutto di lei, forse un po' troppo.
    Non aveva mai trovato una ragazza tanto interessante quanto lei, e lui di ragazze ne ha frequentate.
    Ma con Sapph è stato diverso, sin dal primo momento; le piaceva il fatto che non cadesse ai suoi piedi, e trovava divertente stuzzicarla ogni volta.
    Decisamente.
     
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    :Sapph: Julia Morgan Sapphire Malfoy

    L'ambiente era saturo di persone ai tavoli, di burrobirra fumante, di sospiri e sudore, accompagnati dalle note di qualche canzone trance in voga in quel periodo.
    Rigirai ancora il bicchiere di whisky fra le mani, concedendomi un altro lungo sorso, caldo come il fuoco nella mia gola.
    Se ogni martedì mattina ad Hogwarts fosse stato così, probabilmente gli studenti si sarebbero moltiplicati drasticamente di una metà in più all'inizio dell'anno. L'alcol a scuola sarebbe stata una tentazione davvero allettante.
    -Dovrei sciogliermi con te, Potter? Ma quando capirai che mi fai schifo e che hai una possibilità di uscire con me quanto Megan di mettersi con Scorpius?-
    Lo derisi, guardandolo negli occhi con sfida. Mi piaceva essere insultata da lui, mi piaceva quando mi guardava incazzato.
    Perchè si comportava in quel modo così... sensuale?
    Riappoggiai il bicchiere sul banco, facendo scivolare distrattamente un dito sull'orlo mentre mi leccavo inconsciamente le labbra, guardandolo ancora negli occhi..

    :Chazz: Charles Chazz Carson (Riddle)

    Ero sicuro che Cruel si sarebbe drizzata sugli attenti, pronta ad agire al mio fianco. Ormai era un clichè ed io non potevo fare altro che provare gratitudine per tutto il suo sostegno: che fosse per la conquista di una semplice ragazza, o per i piani da Signore Oscuro.
    Io, senza la mia Lady Oscura, non sarei stato nulla. Com'è che si dice? Dietro ogni uomo di successo, c'è sempre una grande donna...? Bene, parlando di me e Cruel questo proverbio valeva eccome.
    -Scommetto un saggio di Trasfigurazione che non hai il coraggio di avvicinarti a quella ragazzina e dirle che voglio conoscerla.-
    Mi ero lanciato su un qualcosa di ragionevole, anche perchè di trattare cose più rischiose non mi andava. Faceva troppo caldo.
    La guardai, ben conscio che lei l'avrebbe fatto tranquillamente.
    Ed infatti...

    :Cruel: Cruelty Astrid Carson (Riddle)

    Ascoltai la posta in gioco e realizzai che effettivamente avrebbe potuto farmi comodo un buono "saggio di trasfigurazione fatto da fratellino" durante l'anno scolastico.
    Scrollai le spalle e sorrisi accattivante, lanciandogli uno sguardo freddo e deciso.
    -Da principianti.-
    Mi lamentai, alzandomi ed andando verso il tavolo dove era seduta la ragazza, con un sorrisetto che falso era eufemistico.
    Una volta che fui davanti a lei, spostai la sedia e presi posto.
    -Ciao.-
    La salutai, tranquillamente, accavallando le gambe e piegando leggermente la testa di lato.
    -Non ci conosciamo, ma a mio fratello piacerebbe conoscerti.-
    La informai subito dopo, guardandola negli occhi. Sì, sembrava la classica grifoncina fiera e coraggiosa. Puah, un classico.
    Cosa ci vedeva in tipe così?
    Osservai il suo bicchiere di Burrobirra e lo presi.
    -Posso?-
    Domandai, senza aspettare realmente un consenso, e bevvi un sorso. Tenni il bicchiere in mano.
    -Perchè non vai a parlargli?-
    La invitai, quasi sfidandola.
     
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  13. ka†herine
     
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    :Katherine:

    All'improvviso, la ragazza dagli occhi azzurri, la gemella Carson, andò verso Katherine, con un passo spedito e sicuro. Andò a sedersi vicino a lei, e Katherine non poté fare a meno di inarcare un sopracciglio, guardandola sicura negli occhi.

    < Ciao a te. Se tuo fratello vuole conoscermi, perché non viene lui, qui? E non mi sembra di averti dato il permesso di prendere la mia Burrobirra. >

    Disse la Grifondoro, sicura di sé, più che mai. Non le piaceva il comportamento di quella ragazza, e non capiva perché non era andato lui stesso da lei, a parlarle.
    C'era qualcosa che non le quadrava, ma era solo un'impressione. Sarà che non li aveva mai visti prima d'ora, e che non sapeva nulla di loro due.
    Erano due perfetti estranei.


    :James:


    James si avvicino al suo viso, spostando una ciocca ribelle dietro l'orecchio destro, e sorrise sensualmente.

    < E allora perché arrossisci, quando mi guardi o mi parli? >

    Chiese strafottente, scompigliandosi subito dopo i capelli.
    Diamine, se gli piaceva, quella biondina.
    Continuò a bere dal suo boccale di Burrobirra, pensando intensamente all'anno che stava per cominciare.
    La voleva.
    Voleva farla sua e voleva baciarla, ogni giorno.
    Quasi si pizzicò il braccio, per i pensieri che continuavano a balenargli in testa.
    Da quando si era così rincitrullito?
     
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    So di essere nata con una taglia sulla testa.

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    -Le illusioni ottiche a cui sei soggetto non mi competono.-
    Lo informai solamente senza perdere il mio sorriso, accarezzandogli il viso con un tocco delicato, il sorrisetto stampato sulle labbra.
    Che fosse un piacere o meno averlo davanti era ancora da vedere, soprattutto in base ai miei sentimenti per lui non ancora chiariti. Ero quasi sicura al 100% che fossi cotta di lui, ma dal momento che non lo ammettevo nemmeno a me stessa risultava difficile ammetterlo a lui.
    Ecco perchè mi divertivo a provocarlo, o a farlo scazzare.
    Un modo accattivante per attaccare bottone con un ragazzo, dovevo ammetterlo, soprattutto perchè le sfide fra Grifondoro e Serpeverde di solito erano davvero pericolose e divertenti. O perverse. O tutte e tre le cose messe assieme, e sarebbe stato ancora meglio.
    Quella mattina decisamente cominciava in maniera interessante.

    :Chazz: Charles "Chazz" Carson (Riddle)

    Tranquillo e seduto sullo sgabello col mio whisky in mano lo sorseggiavo godendomi lo spettacolo delle due che parlavano.
    Come al solito Cruel si era imposta con forza, e questo si notava dallo sguardo infastidito della Grifoncina che la guardava con determinazione.
    Oh... tipico della sua casata, naturalmente.
    Mi mordicchiai l'interno della guancia sinistra assottigliando lo sguardo, cercando di capire i loro discorsi.
    Non era molto difficile alla fine.
    Stavano parlando di me, e la bambolina - mi ricordava una bambolina, cosa diavolo volete? - non sembrava disinteressata.

    :Cruel: Cruelty Astrid Carson (Riddle)

    Ohoh, la Grifoncina tirava fuori gli artigli!
    Le riservai il miglior sguardo gelido del mio repertorio. Quello della Malfoy? ORO.
    -Sono abituata a prendere tutto ciò che voglio.-
    Una piccola frase che riassumeva perfettamente lo stile di vita mio e di mio fratello. E se una piccola frase così era detta con quel tono secco ed autoritario che mi caratterizzava... beh, si salvi chi può.
    Bisognava essere davvero molto coraggiosi per instaurare una discussione con me. Od anche molto stupidi.
    -E poi, piccola, non esser timida.-
    La sollecitai, quasi prendendola in giro, esortandola.
    -Non capita tutti i giorni un'occasione simile.-
    La informai, scostandomi il ciuffo dagli occhi: no, decisamente non capitava mai.
    Non le restituii la Burrobirra, anzi, feci l'ennesimo sorso fissandola dritto negli occhi.
     
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  15. ka†herine
     
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    :Katherine:

    Assottigliò lo sguardo, osservando la ragazza che - decisamente - le metteva i brividi, per i modi di fare e per il suo aspetto.
    Una Serpeverde, sicuro come l'oro.

    < Non capisco come possa interessarmi. >

    Disse, appoggiando il gomito sul tavolo, per mettersi più comoda, poggiando subito dopo - sul palmo della mano - il mento, continuando a fissare la ragazza; di certo non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno si faceva trattare in questo modo.

    Stufa di quel comportamento saccente, si alzò dalla sedia, senza salutare la ragazza e andò verso il ragazzo, spinta da non si sa quale Elisir di coraggio.
    Sospirò e si avvicinò a lui che era... incredibilmente sexy.

    < Sai, se volevi conoscermi, potevi venire tu, invece di mandare tua sorella. >

    Disse, poggiando una mano su un fianco, guardandolo.
    Oh, Godric Grifondoro, nemmeno sapeva in cosa si stava cacciando.


    :James:


    Sorrise divertito, finendo l'ultimo sorso di Burrobirra.

    < Tesoro, le mie non sono illusioni ottiche. Il rosso che ricopre il tuo viso è piuttosto visibile. >

    Disse, appoggiando le braccia al bancone, incrociandole subito dopo.
    Guardò dietro di sé, notando che, pian piano il locale si stava svuotando, segno che ormai era pomeriggio, e i ragazzi o finivano di fare compere, o se ne tornavano a casa, attendendo il nuovo anno.
    Si girò verso il cameriere e questa volta optò per un Firewhisky, pagando subito dopo con qualche Galeone.
     
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